martedì 22 gennaio 2013

Il Carlotta pensiero: riflessione

31 anni e sentirli tutti.. forse anche di più.
Sentire il peso di questa folle società, che non fa nulla per migliorare.
Mi sento impotente davanti a tutto, persino davanti ai miei bidoncini per la raccolta differenziata. Pensare che la mia differenziazione non serve a nulla mi fa stare peggio.
Cresco i miei figli insegnando loro di credere fermamente… ma non so neanche io a cosa.
Faccio mio il verbo tenere, penso che sia il verbo che riassuma al meglio le sensazioni che provo dentro, tenere per mano i miei figli, tenere forti i ricordi e le emozioni che caratterizzano il mio essere.
Vorrei sentirmi felice ma non ci riesco, vedo solo menefreghismo e spreco intorno a me,
Vorrei fortemente che si ricominciasse a credere. Vorrei che per avere una cosa si dovesse realmente lottare per assaporarne realmente il senso ed il valore.
E quando vedo la barca di Gio, sento che è un vero, reale, forte sacrificio.
Un qualcosa che, dopo anni, siamo riusciti ad avere, che dopo ponderate meditazioni abbiamo scelto di possedere.
Mi sento come una bambina davanti a questa barca, mi sembra come se fosse sempre Natale, e sapere che passerò indimenticabili giornate con la mia famiglia in mezzo al mare mi fa stare bene.
Ed in fondo mi piace quasi più sognarle quelle giornate, sentirne l’odore, assaporarne il sapore, più che viverle… perché quando le vivo sono già finite.

1 commento:

  1. sognare, pensare, programmare le nostre piccole-grandi avventure è bello e intrigante almeno quanto poi realizzarle. Quando sono passate, è pure bello ricordarle.
    E il mondo è molto migliore di come talvolta ci appare perchè c'è gente che la pensa e agisce come te.

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